Non solo insonnia: i disturbi del sonno
Quando si sente parlare di disturbi del sonno, si tende a pensare alla difficoltà di dormire in modo sereno; tuttavia, l’insonnia non è l’unica problematica esistente. Vediamo di seguito i principali disturbi che non consentono un corretto riposo.
L’insonnia
In alcune circostanze prendere sonno è certamente difficile, così come lo è dormire in modo rilassato e continuativo. La scomodità, una temperatura non corretta, ma anche uno stato psicofisico alterato sono alcuni dei nemici del riposo. Ecco perché è fondamentale, accanto ad uno stile di vita corretto, dotarsi di un materasso che abbia proprietà benefiche certificate: un materasso ergonomico, traspirante, termosensibile e durevole come il nostro Deep Memory, è l’alleato fondamentale per combattere i disturbi del sonno.
Non dormire bene o, peggio ancora, non dormire affatto può avere conseguenze notevoli su ogni individuo: oltre alla più intuibile stanchezza, bisogna ricordare che il sonno è fondamentale per una giusta attività cerebrale, per immagazzinare le informazioni necessarie e fissare i ricordi, ma anche per coadiuvare il sistema immunitario e il metabolismo cellulare.
Nei casi più gravi, quando l’insonnia perdura, l’individuo può addirittura sperimentare sbalzi d’umore e una distorta percezione delle emozioni e della realtà.
L’ipersonnia
Più nota come narcolessia, l’ipersonnia è quel disturbo che porta il soggetto a dormire troppo, anche in situazioni inopportune o che si rivelano pericolose.
In un individuo che soffre di ipersonnia, la fase di veglia non viene mantenuta e si presentano degli attacchi narcolettici. Questa problematica è riconducibile a un “difetto” a livello neurologico: il cervello produce una quantità insufficiente (o addirittura assente) di ipocretina, un neurotrasmettitore che regola i ritmi circadiani (ossia l’alternanza del sonno-veglia).
Nei casi più gravi chi soffre di narcolessia può sperimentare allucinazioni e cedimenti muscolari.
Le parasonnie
Si tratta di comportamenti oppure di eventi anomali che vengono messi in atto durante il sonno, in fase iniziale, durante una fase intermedia oppure più a ridosso del risveglio.
L’esempio più noto è forse quello del sonnambulismo, ma esistono anche altri disturbi che si possono classificare come parasonnie:
- Pavor nocturnus, spesso caratterizzati da urli incontrollati, si tratta di attacchi di paura apparentemente senza ragione
- Crampi notturni
- Sonniloquio, ossia l’atto di parlare mentre si dorme
- Movimenti ritmici del sonno
- Incubi
- Russamento
- Mioclonie, vale a dire degli spasmi muscolari involontari
- Apnee
- Enuresi notturna
- Bruxismo, ovvero l’incontrollabile e continuo digrignare i denti mentre si dorme
Questi disturbi del riposo possono essere spesso invalidanti, sia per chi ne soffre, sia per chi condivide il luogo del riposo con chi ne è affetto. Si pensi, ad esempio, al compagno di letto di chi russa gravemente, o di chi digrigna i denti senza sosta.
Le parasonnie sono frutto dell’attivazione del sistema nervoso centrale e, sebbene i fattori scatenanti non siano del tutto noti, alcune abitudini sembrano favorirne la comparsa. Alcuni esempi sono l’abuso di alcol, le stimolazioni visive e uditive durante il sonno, abuso di alcuni farmaci, o più banalmente la consumazione di una cena che eccede in porzioni e calorie.
Spesso, tuttavia, la risoluzione delle parasonnie può avvenire attraverso la correzione di alcuni comportamenti, come una dieta equilibrata, la creazione di un ambiente favorevole all’addormentamento o la rimozione di stimoli eccessivi, come la tv accesa o la consultazione dello smartphone prima di coricarsi. Queste buone abitudini, assieme alla scelta di un materasso di qualità, contribuiscono al miglioramento della qualità del nostro sonno.
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